Oggi voglio condividere con voi il mio lato più green. Il legame che ho con la natura sta diventando sempre più coeso al punto da pormi domande fin troppo complicate, pensieri e idee che potrebbero stravolgere la vita cui sono abituato.
Ma andiamo con ordine, non voglio ancora arrivare a questo punto.
Il paesaggio ha un effetto diretto sulle nostre emozioni: il verde e gli alberi riducono quelle negative, come la rabbia, ed esaltano la gioia.
Nelle città, per definizione, molte persone vivono a stretto contatto in poco spazio e in condizioni artificiali, più o meno distanti da ciò che sarebbe ideale. Siamo circondati da un paesaggio costruito, in cui tutto richiede attenzione, scelte, decisioni: le luci, la folla, gli schermi, le pubblicità, il traffico, il rumore …
I dati dell’Onu dicono che il 50% della popolazione mondiale vive ormai in zone metropolitane, e la proporzione è in rapido aumento. Curare il design delle città per assicurare le migliori condizioni possibili diventa dunque fondamentale.
La presenza di alberi e altri elementi di natura urbana, persino di un semplice affaccio su un parco da casa, ha infatti un’azione rilevante sulla salute degli abitanti.
Alcuni anni fa una ricerca olandese condotta su quasi 350.000 persone ha dimostrato che vivere a meno di un chilometro da un’area verde è protettivo per molte malattie: da quelle cardiovascolari alle respiratorie, dal mal di testa ai disordini dell’apparato digestivo, fino ai dolori muscolari e, soprattutto, all’ansia e alla depressione.
Questo e altri studi mostrano che è soprattutto il benessere psicologico a trarre i maggiori vantaggi. Il verde, infatti, permette di recuperare dallo stress e dall’affaticamento generato dall’eccessiva stimolazione di tutti i nostri sensi, tipico delle città. Nei quartieri con più natura, di conseguenza, si riducono le emozioni negative quali rabbia, frustrazione, aggressività, ansia e tristezza; mentre quelle positive, come la stima di sé e l’autocontrollo, vengono rinforzate.
Accade anche negli adulti come nei bambini: il verde vicino a casa li rende più sereni e attenti e sembra favorire la capacità di reagire agli stress.
Persino l’economia trae beneficio dalla presenza di elementi della natura: una casa vicina a parchi e giardini ha maggior valore ed è anche stato dimostrato che lungo le vie commerciali alberate i clienti, rilassati e soddisfatti, spendono di più e tendono a tornare. Il verde migliora infine la concentrazione alla guida, riducendo ansia e frustrazione e facendo calare l’aggressività degli automobilisti.
I benefici sulla psiche si amplificano quando si esce dalla città e si va in va in campagna o nei boschi. Oltre a offrire un ambiente più sano, la campagna esercita un effetto rilassante, che si riscontra anche attraverso i parametri fisiologici: la frequenza cardiaca, la pressione, e i livelli nel sangue di ormoni legati allo stress tendono infatti a normalizzarsi. A determinare questi benefici sarebbero, almeno in parte, delle molecole rilasciate dalle piante e chiamate fitoncidi, che sembrano esercitare un’azione diretta sul sistema immunitario, così come il contatto con alcuni microrganismi presenti nel terreno.
Ma giocano senz’altro un ruolo anche l’attività fisica, che tipicamente tende ad aumentare quando si sta in mezzo alla natura, così come la vista degli alberi, del paesaggio e anche del colore verde di per sé: grazie alla psicologia sperimentale sappiamo infatti che esiste una preferenza dell’occhio umano per le tonalità proprie di una vegetazione sana, per le forme frattali delle chiome di certe specie vegetali, per gli spazi aperti in cui lo sguardo può vagare.
Ricerche di neuroimaging hanno scoperto che tutto questo ha un effetto calmante anche per il cervello, confermando quanto lo yoga e il buddismo dicono da millenni: la contemplazione della natura rigenera le risorse psicoemotive. Infatti, quando guardiamo un paesaggio verdeggiante o passeggiamo in un bosco, diminuisce l’attività nella corteccia prefrontale, una zona tanto essenziale quanto tartassata dalla vita moderna, perché responsabile dell’attenzione, del ragionamento e della pianificazione. Viceversa, si attivano altre aree più profonde del cervello, preposte alla regolazione delle emozioni e responsabili di sensazioni legate al piacere e al benessere.
A dispetto dei benefici che offre, la vita di campagna resta però una chimera per molti. Ricreare un ambiente che permetta un contatto più genuino con la natura è quindi l’obiettivo di un buon design urbano. A questo scopo, le caratteristiche degli ambienti naturali rigeneranti, così come quelle dei paesaggi, vengono oggi studiate da architetti e urbanisti e cominciano a essere integrate nelle progettazioni di nuovi spazi; è una tendenza molto attiva per quanto riguarda i luoghi di ricovero e cura, ma anche per le zone residenziali.
Cardine del nuovo trend è la presenza di abbondanti zone verdi, sia su piccola scala locale (aiuole, viali alberati, spartitraffico vegetati, piccoli giardini di quartiere) sia più estese (parchi, ville, riserve naturali urbane), integrate al tessuto strutturale delle città, ben distribuite, mantenute in modo accettabile e accessibili a tutti.
Alla luce di tutto ciò non credete anche Voi che abbiamo una grossa responsabilità che grava sulle nostre spalle? Non vi sentite in debito con la natura per tutto quello che ci ha dato e continua a darci?
Se ci pensate, alla fine, per risolvere i grandi problemi che attanagliano il nostro ecosistema basterebbe del semplice rispetto reciproco, perché mi pare che fino adesso ci siamo comportati da maleducati. E questo non può durare per sempre.
Oscar Wild diceva: “Mi sembra che tutti noi guardiamo troppo alla Natura e viviamo troppo poco con essa”.